Recensione di La luna e i falò

Reading Time: 3 minutes

La luna e i Falò Book Cover La luna e i Falò
Cesare Pavese
Narrativa, Classico
Diverse edizioni
1950
Cartaceo, EBook, audilibro
246

Pubblicato nell'aprile del 1950 e considerato dalla critica il libro più bello di Pavese, "La luna e i falò" è il suo ultimo romanzo. Il protagonista, Anguilla, all'indomani della Liberazione torna al suo paese delle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell'amico Nuto, ripercorre i luoghi dell'infanzia e dell'adolescenza in un viaggio nel tempo alla ricerca di antiche e sofferte radici. Storia semplice e lirica insieme, "La luna e i falò" recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di liberazione, e li lega a problematiche private, l'amicizia, la sensualità, la morte, in un intreccio drammatico che conferma la totale inappartenenza dell'individuo rispetto al mondo.

Leggere Pavese non è cosa semplice. La prima volta che ho scoperto questa cosa avevo 14 anni e, tra i libri assegnati durante le vacanze estive, io ho scelto di leggere un libro di questo celebre scrittore del Novecento italiano. La me adolescente lo aveva trovato ostico, ma da adulta ho sempre avuto la voglia di riprovare, di capirlo meglio con gli occhi di una maturità letteraria più ampia. Per questo, sempre in un’occasione scolastica, ho deciso di leggerlo di nuovo, un po’ per sfida, un po’ per curiosità.

Ho letto per un esame di letteratura italiana l’anno scorso La luna e i falò, ultimo libro di Cesare Pavese, scrittore che ha influenzato in maniera profonda il mio 2023. Questo suo romanzo è l’ultimo prima del suicidio del 1950 ed è un testo considerato l’apice dell’opera dello scrittore e suo capolavoro indiscusso.

La trama parla di ritorni: Anguilla ritorna al paese natio nelle Langhe dopo molti anni in America. Ritorna in cerca delle sue origini: è un orfano, cresciuto da Padrino e La Virginia prima e alla cascina della Mora dopo. Ritorna al paese e lo trova cambiato dopo la guerra, che nonostante sia finita, le sue conseguenze hanno lasciato segni indelebili sul paese e negli animi delle persone.

La luna e i falò di ha un’atmosfera malinconica, con un protagonista alla ricerca di se stesso e dei bei tempi andati, con una nostalgia perenne per l’infanzia, il passato, il tempo che fu. Il ritorno è uno dei temi principali del libro, che sbatte in faccia ad Anguilla una rata inequivocabile: il passato non può tornare, i tempi cambiano, e forse non se ne sarebbe mai dovuto andare alla ricerca di fortuna.

Affiancato a questo tema, c’è il rimpianto di non aver partecipato alla resistenza (strettamente legato all’esperienza di vita di Pavese stesso), di non aver contribuito alla salvezza del suo paese. Come invece ha fatto il suo amico Nuto, amico del protagonista e suo opposto in questa narrazione, che è rimasto e si fa da suo personale Virgilio per fare un viaggio tra passato e presente tra le vecchie strade del paese. E così che scopre come molti de suoi amici e conoscenti ormai non ci sono più, che la guerra ha cambiato l’animo di molti, e che, nonostante il conflitto vero e proprio sia finito, si trascini dietro ancora partiti e fazioni.

I paesaggi descritti da Pavese sono quelli delle sue origini, le Langhe, e il paese senza nome di Anguilla probabilmente è lo stesso Santo Stefano Belbo dove lo scrittore nacque. Facile infatti è paragonare il personaggio di finzione e il suo scrittore, dove Pavese un po’ racconta anche il suo disagio, il come abbia combattuto una vita tra il suo esser campagnolo in città e cittadino in campagna, ma anche per l’esperienza della guerra.

Il titolo rappresenta l’anima simbolica del testo: la luna rappresenta tutta la parte rurale raccontata nel testo, la campagna, i suoi ritmi scanditi dalle fasi lunari da sempre; i falò invece anche loro richiamano la tradizione contadina delle feste e celebrazioni, ma anche rivestono in questo romanzo qualcosa di più macabro, perché associati sempre alle diverse morti nel testo.

Ho letto questo libro  due volte per questo esame, (e poi per comprenderlo meglio ho anche ascoltato l’audiolibro) e lo considero alla fine il mio battesimo con Pavese; due letture consecutive possono sembrare eccessive, ma, come la me ragazzina, anche oggi ho trovato Pavese un autore di non semplicissima lettura: la sua scrittura è descrittiva, lenta, riflessiva, una di quelle scritture che ti fa sentire sazio, e che nasconde diverse sfumature oltre al mero significato delle parole. Devo dire che il libro di Pavese è si notevole, ma una di quelle letture che vanno prese con calma, con la mente concentrata.

La luna e i falò e un testo importantissimo nella letteratura italiana del primo dopoguerra, un romanzo che può essere di non semplicissima lettura ma piena di significato e di sentimenti complessi.

 

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Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.

Alla prossima con una nuova recensione!

Giorgia

 

Reading Time: 3 minutesTitolo: La luna e i Falò Autore: Cesare Pavese Genere: Narrativa, Classico Casa editrice: Diverse edizioni Data di Pubblicazione: 1950 Formato: Cartaceo, EBook, audilibro Pagine: 246 Pubblicato nell’aprile del 1950…

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