Recensione di L’altra Grace di Margaret Atwood
Reading Time: 2 minutes
Margaret Atwood
Narrativa
Ponte delle grazie
2017
Cartaceo, Digitale
563
Nel 1843 il Canada è sconvolto da un atroce fatto di cronaca nera: l'omicidio del ricco possidente Thomas Kinnear e della sua amante, la governante Nancy Montgomery. Imputata insieme a un altro servo, la sedicenne Grace Marks viene spedita in carcere e, sospettata di insanità mentale, in manicomio. A lungo oggetto dei giudizi contrastanti dell'opinione pubblica - propensa a vedere in lei ora una santa, ora una carnefice -la protagonista di questo romanzo può finalmente raccontare la propria vita al giovane dottore Simon Jordan. Convinto di mettere le proprie conoscenze al servizio della verità sul caso, e al tempo stesso contribuire al progresso della scienza psicologica, Jordan non potrà fare a meno di restare ammaliato da questa personalità complessa e inafferrabile. Il dialogo che si instaura tra i due si trasforma nel ritratto psicologico di una persona due volte vittima del sistema sociale - in quanto povera e in quanto donna - e assurge a denuncia delle enormi contraddizioni di una società maschilista e tormentata da conflitti interni perché incapace di accettare l'"altro". "L'altra Grace" ora è anche una serie originale Netflix.
L’altra Grace è un romanzo della scrittrice canadese Margaret Atwood del 1996 in Italia pubblicato da Ponte delle grazie nel 2017, come gli altri romanzi della scrittrice, che io ho letto nell’edizione tradotta da Margherita Giacobino.
Di cosa parla L’altra Grace?
Siamo nel 1843 in Canada, e L’altra Grace ci racconta la storia di una detenuta, Grace Marks. In una narrazione discontinua e fatta di stralci, Atwood ci racconta la sua storia e il lettore sin da subito si accorge che Grace sembra aver commesso un crimine terribile ma allo stesso tempo appare una donna così buona e semplice che non pare possibile che questa sia una persona pericolosa.
Seguiamo la storia della sua vita tra passato e presente, con la terapia del suo psicanalista che anche egli crede innocente, e il suo passato da cameriera, della sua infanzia, del suo essere cresciuta da sola e diventata una donna per bene con le sue forze, del suo lavoro e il servizio sempre impeccabile.
Margaret Atwood ha preso per questo romanzo un fatto realmente accaduto, di cronaca nera del suo paese a metà dell’800, ha fatto ricerche e ci ha romanzato sopra. Come le opere di questo tipo l’autrice ammette di aver messo molta fantasia per la ricostruzione di questa vicenda, ma lo stesso si è ispirata alla vera storia di Grace Marks accusata di omicidio del suo padrone di casa Thomas Kinnear e della sua amante, la governante Nancy Montgomery, spedita in carcere e poi in manicomio.
La scelta narrativa è peculiare e incuriosisce il lettore, forse anche troppo: Atwood ci racconta la storia di Grace con una ambiguità che tormenta il lettore per tutto il libro, con il dubbio sulla sanità mentale di Grace. La scrittrice ci mostra qualcosa che sembra quasi schizofrenia, oppure un disturbo di personalità multipla, raccontandoci due diverse Grace; ma non specificando mai quale sia la verità, come d’altronde la storia originaria, e al lettore rimane il dubbio che Grace fosse una ottima manipolatrice o avesse problemi psicologici.
In compenso l’aspetto psicologico è approfondito moltissimo, non stigmatizzato nonostante la storia sia ambientata in un periodo storico in cui la malattia mentale fosse uno stigma. Atwood quindi ci parla di malattia mentale, di terapia, di seconde opportunità.
La storia ha una scrittura fluida e una struttura che mischia articoli di giornali, lettere, passato e presente che devo ammettere che ho apprezzato, anche se dopo un certo punto ho trovato un po’ troppo calcata. Fino a oltre metà del libro, secondo me, si fa un po’ fatica a seguire la storia, a farsi un idea, o anche solo ad appassionarsi.
Però L’altra Grace è un libro che ho trovato carino, interessante specie per come viene presentato in questa sua storia vera reinterpretata con un occhio più moderno, tra follia e manipolazione. Ora devo recuperare anche la serie TV su Netflix!
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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