Recensione di Mostruosa maternità di Romana Petri
Reading Time: 2 minutes
Romana Petri
Raccolta di racconti
Giulio Perrone Editore
2022
Cartaceo
197
Romana Petri indaga uno dei sentimenti più complicati: quello che lega una madre ai suoi figli. Chi unisce e disunisce, perché non per tutte mettere al mondo un figlio significa gioia e appagamento. Anzi, a volte sembra che queste protagoniste entrino nella terra del diavolo e che poi non sappiano più come uscirne. In una rinnegata possibilità, o incapacità, di intravvedere una redenzione prima della caduta, cominciano queste storie. Iniziando e chiudendo con il caso Franzoni, i racconti iniziano nel Medio Evo per poi finire ai nostri giorni. In quale parte della mente può andare a finire il pianto dirotto di un figlio? Quale senso di inadeguatezza estetica durante la gestazione può fare impazzire? E perché si può accettare violenza sul proprio figlio da parte di un uomo che ne sia o non sia il padre? Che tipo di insana gelosia può provare una madre verso una figlia? In questo territorio dove a rimetterci è ancora una volta il più debole, Petri cerca di capire osservando ogni dettaglio della più crudele delle violenze. Tra fatti di cronaca veri e storie di fantasia, Mostruosa maternità è un viaggio nella parte più oscura e indicibile dell’universo femminile.
La maternità è uno di quegli eventi nella vita di una donna che viene da sempre edulcorato: non si parla mai delle criticità dell’essere madre, ma nella narrazione collettiva ogni madre è felice e vive per i suoi figli. Essendo le donne persone anche quando procreano, non sempre è così, ed esiste nel mondo reale una serie di modi diversi di vivere la maternità, ma soprattutto esistono anche delle mamme cattive, non perfette, che dei figli non li volevano, gli sono capitati, oppure lo volevano e si sono pentite, o sono state cambiate dalla vita. Romana Petri prende proprio questo concetto di maternità non classica e positiva e ne ha fatto una raccolta di racconti, 12 per l’esattezza, usciti il 14 maggio in libreria per Giulio Perrone editore e portano il titolo di Mostruosa maternità.
La mantide in copertina è simbolica dunque per il tema portante di questa raccolta di racconti molto intensi e forti: ci troviamo di fronte a diverse madri in questo libro, madri disperate, madri egoiste, madri al degrado, madri assassine, madri assassinate. La madre di questo libro esce dal canone standard della buona mamma che venera casa e figli, e l’autrice ci mostra storie vere e storie inventate trattando il tema della maternità in maniera poco convenzionale. E lo ho trovato fantastico, uscire dalle retoriche che ci propinano da anni per mostrare i lati oscuri di qualcosa che è naturale come il rapporto madri e figli. Non tutte le madri sono buone, ma nemmeno cattive: con questo libro Petri non demonizza la maternità in generale ma ci mostra semplicemente la parte meno approfondita dell’essere genitrice.
La cosa che mi ha colpito maggiormente è che, nonostante le protagoniste di questo libro non siano ciò che comunemente viene chiamato eroina, anzi molte volte sono personaggi totalmente negativi che hanno commesso errori molto grandi nella loro vita, non ho letto da parte dell’autrice alcun giudizio, né demonizzazione: vengono presentate come persone, con debolezze e fragilità, persone normali che commettono errori nonostante la maternità. Errori che di certo comportano conseguenze, ma senza presenza di valutazioni soggettive da parte dell’autrice.
Questa raccolta di conseguenza porta con sé temi molto forti, e dolorosi, dove l’autrice è brava a creare sentimenti contrastanti al lettore, tra ansia e malessere. E poi lo stile di Petri poi cambia a secondo del racconto, passando da toni epici a linguaggio dialettale, a rielaborazione della cronaca nera. Cambia spesso anche prospettiva, passando dalla terza persona al racconto diretto, mettendosi nei panni (in maniera eccezionale aggiungerei) di alcune delle madri di questi racconti. Devo dire che a livello stilistico infatti sono davvero entusiasta del libro, che è davvero molto curato e oltre alla tematica è di certo il punto forte del testo.
Tra i racconti degni di maggior nota secondo me troviamo quelli dedicati ad Anna Maria Franzoni (che aprono e chiudono il romanzo) ma ho apprezzato moltissimo anche Il banchiere Klaus Kleist.
Dunque consiglio assolutamente Mostruosa maternità di Romana Petri a chi voglia approfondire la tematica della maternità trattata in maniera completamente diversa da come siamo abituati a leggere.
Ringrazio la casa editrice che mi ha mandato una copia del libro.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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Reading Time: 2 minutesOggi vi parlo di Mostruosa Maternità, il nuovo libro di Romana Petri edito Giulio Perrone Editore, che è una raccolta di racconti a tema maternità, raccontata in modo poco comune.
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