Margaret atwood identikit letterari

Identikit letterari: Margaret Atwood

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C’era una volta una scrittrice che inventò un mondo distopico post nucleare fatto di ancelle e una dittatura maschilista, che ha descritto il mondo attraverso gli occhi di un futuro possibile, ma che scrisse moltissimo nella sua vita e non sapeva sarebbe diventata una delle voci letterarie più autorevoli del mondo.

L’identikit letterario del mese è dedicato proprio a Margaret Atwood, una delle rappresentanti ci più celebri della letteratura canadese e celebre per il suo Racconto dell’ancella che come vi dicevo ci ha regalato una grossissima produzione di opere non così celebri ma alla stessa maniera brillanti.

La vita di Atwood

Margaret Eleanor Atwood nacque a Ottawa il 18 novembre 1939, da Margaret Killam e Carl Edmund; suo padre era un entomologo e la spinse a passare la sua infanzia in giro per i boschi del Canada. Dopo aver passato i primi anni a studiare in casa con la mamma, si laureò al Victoria College (University of Toronto) con il massimo dei voti e si specializzò ad Harvard. Esordì come scrittrice già a 19 anni, dopo qualche riconoscimento da giovanissima.

È una scrittrice estremamente prolifica e ha pubblicato più di 50 opere, tra romanzi, racconti e poesie. Il racconto dell’ancella (1988) e il suo seguito I testamenti (2019) sono i suoi libri più polari, di cui il secondo anche insignito del Booker prize nel 2019, e da cui HBO ha tratto una pluriplemiata serie TV. Da ricordare sicuramente anche  L’altra Grace (1997) e L’ultimo degli uomini (2003).

È stata candidata più volte per il premio Nobel per la letteratura, ha vinto il primo Booker prize nel 2000 con L’assassino cieco dopo essere arrivata ben cinque volte tra i finalisti, e nel 2008 ha ricevuto il premio Principe delle Asturie.

Margaret Atwood, stile e l’attivismo

Quello che contraddistingue la prosa di Atwood è l’unione di fantasia e stile: acuta e con idee fuori dal comune e mischia a ciò uno stile sempre molto curato. Chiaro è anche l’impegno civile e un attenzione ai temi femministi; questo lo si vede in molte delle sue opere, specie nel suo celeberrimo romanzo distopico Il racconto dell’ancella dove viene raccontata un’evoluzione ipotetica della nostra società che vede le donne come oggetto e non come persone, da usare a scopo riproduttivo. Ma anche nella vita al di fuori dei libri.

Atwood non si definisce un’autrice femminista in compenso, non nel senso stretto del termine perché sostiene di essere nata troppo dopo la prima ondata femminista. Allo stesso tempo i temi e le riflessioni che ci propone non possono che essere incanalati verso un’idea che femminista. Le piace definirsi invece attivista, impegnata per l’ambiente e i diritti umani.

Nelle sue opere in generale ha fatto una importante critica sociale, mettendo in luce quelle che per lei sono le problematiche del mondo occidentale e del suo degrado, dando anche degli spiragli ottimistici, dimostrandosi visionaria e di certo impegnata nel sociale, rendendola una delle più autorevoli scrittrici contemporanee che attraverso i suoi romanzi e scritti manda messaggi sociali.

Al mese prossimo con un nuovo approfondimento degli Identikit letterari.

Giorgia

Le fonti usate per questo articolo:
https://www.rizzolilibri.it/autori/margaret-atwood/http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/margaret-eleanor-atwood/https://www.illibraio.it/autori/margaret-atwood/https://www.wuz.it/biografia/449/Atwood-Margaret.html
in copertina Margaret Atwood, foto di ActuaLitté, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

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