Recensione di X di Valentina Mira
Reading Time: 3 minutes
Valentina Mira
Autobiografia
Fandango
2021
Cartaceo-Ebook
188
X è un romanzo e una lettera. Valentina scrive al fratello con cui non parla da anni per raccontargli quello che ne è stato di lei e soprattutto quello che non ha avuto il coraggio di dirgli in passato. Torna all’estate del 2010, l’estate della sua maturità. C’è una festa, alcol e nelle casse la musica degli ZetaZeroAlfa, band di riferimento di CasaPound. La musica l’ha messa G., amico di tutti lì, anche di Valentina, ottimo studente della scuola cattolica nonostante la celtica al collo (è pur sempre una croce, del resto, e in quell’ambiente non è grave quanto un orecchino indossato da un ragazzo). G. quella notte diventa uno stupratore. Uno stupratore normale in un quartiere normale di un paese normale: nessun mostro, nessuna martire, nessun livido, solo un po’ di sangue sul letto. Valentina non lo denuncerà mai. Esattamente come il novanta per cento delle donne che sono state violentate, quel danno resta taciuto per anni. Con un’unica eccezione, un solo confidente, suo fratello che tuttavia non le crede. Al contrario, si allontana da lei e rimane amico di G., lo stupratore. Dopo quasi dieci anni Valentina decide di riprendersi la propria storia, di spezzare l’omertà e ribaltare la vergogna, dalla violentata al violentatore, restituendola a lui. È questo che ci racconta Valentina Mira in X: il tabù e lo stigma che accompagnano lo stupro, la violenza che porta a sentire il proprio corpo come estraneo. La necessità di una reazione. Scrive un canto di Natale per il fratello che non le ha creduto, lo porta indietro con sé in quella festa di molti anni prima, e poi nel presente in cui nulla funziona perché la violenza è sistemica e non una sfortunata eccezione, infine in un futuro che vede nel diritto a difendersi e ad aggredire l’unica via.
Un romanzo di una forza e di una franchezza senza precedenti in cui la potenza letteraria e di racconto lascia disarmati.
X è il romanzo di esordio di Valentina Mira, pubblicato nel 2021 da Fandango.
È una lunga lettera dove l’autrice tra finzione e autobiografia si rivolge al fratello con cui non parla più da anni per raccontargli di quando il migliore amico di lui la stuprò.
Questo è un libro molto personale e intenso, fatto di stralci, di collage di vita e di esperienze, raccontate dalla peculiarissima voce di Mira che in questo libro sembra sfogarsi, con noi lettori ma anche con quel fratello che non le parla più e le manca molto. Si sfoga e ci racconta di quel trauma terribile che è stata la violenza sessuale, ma anche delle difficoltà di una giovane donna alla ricerca di se stessa, del sessismo e il classismo nella società.
Oltre la struttura peculiare, a dare un tocco diverso a X è lo stile di Mira, diretto, senza mezzi termini e contemporaneo, che però io ho trovato perfetto per un tipo di narrazione come questa. Non è qualcosa che possono apprezzare tutti, ma funziona per questo libro, facendone un esordio potente e con una personalità forte.
Le tematiche trattate in questo libro non sono leggere, partendo dal tema principale: lo stupro. Da vittima di violenza sessuale Valentina Mira si racconta nella sua esperienza, nelle difficoltà e i traumi che può portare con sé un fatto tanto terribile. Ci spiega come è successo, cosa è accaduto dopo, la cultura dello stupro e maschilista di una società che non crede mai alla vittima, incarnata in questo fratello che da simbiotico diventa nemesi.
Ma la violenza permea tutta la società. E lo leggiamo in tutte le pagine di questo libro, tanto che Mira sembra una portavoce involontaria di una generazione come la nostra, che lotta per cercare una stabilità che difficilmente riuscirà a trovare, lottando con il precariato e lavori per tirare a campare. La storia di Mira è quella di molti giovani che cercano di combattere contro questa società che li crede scansafatiche ma allo stesso tempo ti sfrutta, ti sottopaga, ti costringe a lavorare gratis.
La cosa che ho trovato interessante è stato leggere la prospettiva di una ragazza considerata bella affrontare la violenza e il maschilismo della società. Da ragazza attraente anche lei mostra le sue insicurezze e le sue debolezze rompendo quello che è uno stereotipo; e perché bella viene avvicinata, molestata, violata, considerata o anche solo assunta solo per il proprio aspetto fisico. Come forma di difesa c’è il voler diventare invisibili, non farsi vedere, per farsi considerare per le proprie capacità, per il proprio cervello e non per il proprio corpo.
X è un romanzo anche politico, che tocca argomenti legati ai fenomeni neo fascisti, che parla di discriminazione, di giustizia, in un testo che poi rappresenta appieno una generazione, anni di crisi politica e sociale, raccontate dalla voce di una persona che in questo periodo storico ci è vissuta e ne racconta la sua versione dei fatti.
Il libro si legge con molta facilità e devo ammettere che mi è piaciuto. Ho trovato tanto vissuto condiviso, esperienze e temi di cui mi piace sempre leggere; il tutto con una voce graffiante che mi ha colpita. L’unico appunto che potrei fare a questo testo è la mancanza di trasporto emotivo che ho provato: conoscendo il tema principale di questo romanzo mi aspettavo più emozione, più coinvolgimento, più dolore. Forse sono io che non sono riuscita a entrare in sintonia emotiva con il romanzo, ma mi aspettavo di provare sentimenti più forti.
In conclusione però X è un romanzo ma anche una autobiografia, dalla struttura accattivante e dallo stile personale, che parla di stupro e di quella cultura misogina e patriarcale che ancora è predominante nella nostra società, partendo dall’esperienza personale. Uno di quei libri da leggere per non sentirsi sole, per non arrendersi, per denunciare, per imparare a riconoscere la violenza.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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