Identikit letterari: Irène Némirovsky
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L’identikit letterario di oggi ha come protagonista Irène Némirovsky, autrice francese morta ad Auschwitz, riscoperta solo negli ultimi anni dall’oblio gettato sul suo nome dagli anni dell’occupazione nazista. In Italia è stata pubblicata da Adelphi che la valorizzò a tal punto questa scrittrice da farla amare moltisismo anche nel nostro paese.
La vita di Irène Némirovsky
Irène Némirovsky nasce a Kiev in Russia nel 1903 da una famiglia di origini ebree.
Ha un rapporto complesso con la madre, viene cresciuta da una tata francese, tanto che da bambina imparerà prima il francese che il russo. La sua è una famiglia borghese: il padre era banchiere, ma fu costretta a lasciare presto la Russia a causa della Rivoluzione D’ottobre vista la sua vicinanza con la famiglia dello zar.
Si trasferiranno in Francia.
In questo paese Irène condurrà la sua infanzia borghese con una madre anaffettiva e un padre sempre dedito agli affari.
Era una bambina colta e parlava sette lingue: la sua istruzione venne affidata a un istitutore inglese prima, per poi spostarsi alla Sorbona alla facoltà di lettere.
Pubblica il suo primo racconto nel 1923, Un enfant prodige, che colpì la critica per l’acume di una scrittrice così giovane. Divenne però celebre con il suo romanzo David Golder nel 1929: la critica era entusiasta e fu stupita di vedere il nome di una donna che firmava un romanzo così spietato e duro, senza a fronzoli ne sentimentalismi (secondo il giudizio dell’epoca, sia chiaro).
Nel 1926 sposa Michel Epstein da cui avrà due figlie.
Il governo francese rifiuta per la prima volta la sua richiesta di cittadinanza il 1935, e lo fece fino all’ultimo.
Gli anni successivi iniziano a essere cupi con l’avvento del nazismo in Europa, dove gli ebrei non erano visti di buon occhio. Némirovsky non riuscì più a pubblicare con il suo nome, e dovette iniziare a usare uno pseudonimo. Nel 1939 si fece battezzare convertendosi al cattolicesimo, ma anche questo non servì a molto. Scappò in campagna quando i tedeschi iniziarono a occupare la Francia e qui iniziò a scrivere Suite francese, il suo capolavoro incompiuto.
Dovette smettere di pubblicare con l’avvento delle leggi razziali, suo marito fu costretto a lasciare il lavoro in banca e dovettero tutti applicare la stella gialla sui loro vestiti. Nessuno pubblicava più Némirovsky, solo l’editore Horace de Carbuccia sfidò la censura e la pubblico fino al 1942. Il 13 luglio dello stesso anno fu arrestata e deportata a Auschwitz, dove morì il17 agosto. Il marito e l’editore smossero molte cose per farla liberare, ma anche Epstein fu arrestato nell’ottobre dello stesso anno e morì in una camera a gas.
Le due figlie riuscirono a salvare i documenti della madre, e Denise Epstein dopo anni pubblicò Suite francese e una biografia della madre.
La riscoperta di Némirovsky
Irène Némirovsky ebbe un grande successo in vita, ma che fu eclissato per anni dal buio portato in Europa dal nazismo e dalla persecuzione ebraica. La Francia anni dopo l’avrebbe celebrata come la più grande scrittrice francese, ma non bisogna dimenticare che in vita le negò la cittadinanza più volte e sembrò indifferente al suo destino di deportata ebrea.
La riscoperta avvenne negli anni Sessanta, quando l’editore francese Grasse riprese la sua opera e la ripubblicò; anche in Italia avvenne lo stesso con Feltrinelli che pubblicò Il ballo e nel 1992 David Golder. Fu però Adelphi a dare valore alla sua opera pubblicando questa scrittrice straordinaria e dimenticata. Il caso letterario internazionale fu però Suite francese, insignito postumo dei Prix Renaudot, che racconta gli avvenimenti che la stessa scrittrice stava vivendo all’epoca.
L’opera generale di Némirovsky si distingue per l’acume, il modo di descrivere il mondo tra le due guerre e la spietata sincerità nel mostrare le passioni umane, senza filtri né romanticismi, così come sono. Dunque siamo felici che il mondo ci abbia fatto riscoprire questa autrice, peccato solo ci abbiamo messo così tanto.
Al mese prossimo con un nuovo approfondimento degli Identikit letterari.
Giorgia
Le fonti usate per questo articolo:
https://www.illibraio.it/news/storie/irene-nemirovsky-libri-vita-556192/http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/irene-nemirovsky/
http://www.mangialibri.com/libri/la-vita-di-ir%C3%A8nen%C3%A9mirovsky
https://it.wikipedia.org/wiki/Ir%C3%A8ne_N%C3%A9mirovsky#:~:text=Ir%C3%A8ne%20N%C3%A9mirovsky%20(Kiev%2C%2011%20febbraio,ebraica%2C%20vittima%20dell’Olocausto.&text=Arrestata%20dai%20nazisti%2C%20in%20quanto,mese%20pi%C3%B9%20tardi%20di%20tifo.
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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