Identikit letterari: Virginia Woolf
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C’era una volta una bambina cresciuta in mezzo ai libri. Sapeva di essere brava, ma quello che non sapeva è che grazie a questa sua grande passione sarebbe rimasta nella storia della letteratura come una delle scrittrici che ha rivoluzionato il romanzo moderno, nonchè un esempio femminista e di emancipazione femminile.
La protagonista dell’identikit letterario di oggi è la mia adorata Virginia Woolf, considerata una dei pilastri della letteratura moderna, perché durante il suo tempo ha sperimentato le potenzialità della lingua e dello stile, immolando la sua vita alla letteratura e alla scrittura, bisogno esistenziale che la accompagnata durante tutta la sua esistenza, fino alla fine.
La vita di Virginia
Su Virginia Woolf sono state scritte moltissime biografie e lei stessa ci ha lasciato in dono una fitta collezione di diari e lettere che testimoniano parte della sua vita privata e della sua attività da scrittrice.
Adeline Virginia Stephens nasce il 15 gennaio 1882 a Londra ed è figlia di Leslie Stephens e Julia Prinseps entrambi a seconde nozze. Ha molti fratelli e sorelle: Vanessa, Leslie, Julian Thoby e Adrian figli di entrambi i genitori, Gerald, Stella, George figli solo della madre e Laura figlia del padre.
Il padre è un intellettuale molto conosciuto nei suoi anni, storico delle idee, giornalista, biografo e curatore del Dictionary of national biography e autore di History of English Thought in the Eighteeenth Century.
Virginia grazie al padre cresce circondata dai libri, e ha accesso alla ricca biblioteca di famiglia, educata come i suoi fratelli in casa dove studiano di tutto. Con suo fratello Thoby scriverà Hyde Park Gate news, giornale casalingo che scriveranno dal 1891 al 1895.
L’infanzia della giovane viene turbata da alcuni eventi che influiranno sulla sua intera vita: a sei anni subirà delle molestie dal fratellastro Gerlad, perderà nel 1895 la madre, avrà per tutta la vita un complesso rapporto con il padre istrione e emotivo, la morte della sorella Stella.
Sin da giovane inizierà a soffrire di una serie di crisi depressive che tra alti e bassi la accompagneranno per tutto il corso della sua vita.
Nel 1904 iniziano gli incontri del giovedì prima e poi del venerdì del club Bloomsbury tra giovani intellettuali che discutono di arte e letteratura, ma anche di politica e sesso. Nello stesso anno Virginia scrive la sua prima recensione anonima sul Guardian. Nel 1907 inizia a scrivere il suo primo romanzo, pubblicato poi con il titolo The voyage out, che verrà pubblicato solo nel 1918.
Nel 1912 Virginia sposa Leonard Woolf, conosciuto nel Bloomsbury club, e si trasferiscono al Cliff’s inn. Nel 1913 la neo signora Woolf tenta il suicidio per la prima volta, viene ricoverata in una casa di cura e suo marito la convince a non avere figli.
Il 28 marzo 1941, finita la stesura del suo ultimo lavoro Between Acts, esce di casa e si annega nel fiume.
Le opere maggiori
La produzione di Virginia Woolf è varia e spazia dai romanzi ai racconti e saggistica.
Se si nomina Virginia Woolf però ricordiamo sicuramente come sue opere maggiori La stanza di Jacob, il suo primo vero successo editoriale del 1922, ma anche La signora Dalloway, Orlando, e Gita al Faro.
Per quanto riguardo la saggistica i due saggi che sono rimasti più alla storia della scrittrice inglese sono di certo Una stanza tutta per sé e Le tre ghinee, entrambi che trattano tematiche apertamente femministe.
La rivoluzione letteraria e culturale di Virginia Woolf
Nonostante sia stata riscoperta a livello letterario solo negli anni ’70, oggi Virginia Woolf è considerata spesso al pari di Joyce, in quanto suo contemporaneo, per quanto riguarda il suo lavoro di rivoluzione e di ricostruzione del romanzo letterario.
È stata un’influente critica letteraria del suo tempo, ma anche una importante saggista e romanziera, per cui la scrittura e la letteratura in genere sono stati sempre qualcosa di assolutamente necessari nella vita, come si può leggere da alcuni dei suoi diari (io ho letto la raccolta Consigli a un aspirante scrittore per esempio).
Come Joyce decide di abbandonare la tradizione per testare le potenzialità dello stream of consciuness, ma anche esplorare l’interiorità dei propri personaggi dando una rilevanza psicologica e sperimentando in continuazione, dando forme di certo non convenzionali ai suoi romanzi, affrontando temi unici per il suo tempo. Come non ricordare Orlando al riguardo o Flush, di certo il suo lavoro più originale.
Allo stesso tempo però l’impegno letterario è affiancato a quello sociale, per la causa femminile: partecipò ad incontri con le suffragette, celebre è la sua conferenza Una stanza tutta per sé, e insegna gratuitamente alle donne lavoratrici dando loro ripetizioni private.
Virginia Woolf con la sua difficile vita personale e la sua ossessione per i libri ci ha lasciato dei pezzi di letteratura immensi, rielaborando la concezione di romanzo conosciuta fino a quel momento e rimanendo a tutti gli effetti nella storia. Io la considero un’autrice di cui bisogna necessariamente leggere qualcosa nella vita.
Al mese prossimo con un nuovo approfondimento degli Identikit letterari.
Giorgia
Le fonti usate per questo articolo
www.storiain.net
www.studenti.it
www.pennaecalamaro.com
www.tuobiografo.it
www.progettobabele.it
lacapannadelsilenzio.it
Biografia e opere tratte dall’edizione BUR di Gita al faro, 2012.
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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