Recensione di Io e Mr Wilder di Jontahan Coe
Reading Time: 4 minutes
Jonathan Coe
Narrativa
Feltrinelli Editore
2021
Cartaceo- Ebook
234
Calista Frangopoulos è una donna sposata di cinquantasette anni, con due figlie in procinto di lasciare casa. Francesca, la grande, andrà a fare l'università negli Stati Uniti e Arlene, la piccola, è stata presa per l'anno successivo a Oxford. Dopo aver lasciato Francesca all'aeroporto, Calista ricorda quando lei stessa era stata in America per tre settimane nel 1976 e l'incontro casuale che le aveva segnato l'esistenza, quando una sera a Los Angeles, con la sua amica Gill, si era ritrovata a tavola con Billy Wilder, senza sapere chi fosse. Un'occasione fortuita che un anno dopo l'aveva portata a lavorare come interprete dal greco sul set del penultimo film di Wilder, Fedora, che avrebbe determinato la sua scelta di diventare compositrice di colonne sonore e che, molti anni dopo, le avrebbe permesso di maturare una decisione importante con la leggerezza del finale di A qualcuno piace caldo: "Why not?". Già, perché no? La vita è grande. Billy Wilder è Hollywood, la celebrità, il genio, ma anche il Novecento, il nazismo, la Shoah, la fuga di tanti verso l'America, è una potente ossessione che permette a Jonathan Coe di scrivere un romanzo bellissimo e complesso, nelle cui pagine scorre con forza una vena di nostalgia: la nostalgia degli anni che passano, delle cose che si lasciano, di quello che siamo stati e non siamo più. E, soprattutto, di ciò che possiamo ancora dare e di cui nessuno sembra avere più bisogno.
Forse lo ricordate, ma Jonathan Coe è uno dei miei scrittori preferiti. Quando ho sentito che ritornava in libreria la mia gioia è stata incontenibile e appena ho saputo la data mi sono fiondata a prenotare il suo ultimo romanzo: Io e mr Wilder, edito Feltrinelli editore proprio a marzo 2021.
Di cosa parla Io e mr Wilder?
Callista è una donna di mezz’età, con una figlia che sta partendo per l’Australia e l’altra in attesa di un bambino. Sente che il suo ruolo di madre le sta sfuggendo di mano perché non ha più controllo sulla vita delle sue figlie, e in più a livello lavorativo ha pochi ingaggi oramai, da compositrice musicale cinematografica. Inizia a ricordare la sua giovinezza e i suoi rapporti con i genitori quando aveva anche lei a vent’anni, e così inizia a fare un viaggio nel tempo e nella memoria di quando incontrò per caso mr Wilder, celebre regista di Hollywood e di come sempre per caso si sia trovata ad assistere alle riprese di uno dei suoi ultimi film, Fedora, tra la sua madre patria Grecia, Monaco e Parigi.
Attraverso la versione narrativa di una storia vera, Jonathan Coe celebra il suo tributo a un grande regista cinematografico dello scorso secolo, raccontando più storie e dando al suo libro un messaggio preciso.
In Io e mr Wilder dunque abbiamo due linee narrative: Callista nel presente, con la sua vita e i suoi problemi che inizia a frugare nelle scatole alla ricerca dei ricordi della sua gioventù, per cercare di avvicinarsi alle sue figlie in maniera maggiore, e una nel passato in cui riviviamo dalla prospettiva di Callista l’esperienza sul set di Fedora e il suo incontro con mr Wilder.
In entrambe è interessante come viene affrontato il tema della vita e della carriera che va verso lo sfiorire. Entrambi i protagonisti di questo libro, Clalista quella ufficiale e Wilder quello ufficioso, vanno verso un periodo in cui la loro “utilità” sta venendo a mancare, e viene raccontata questa cosa da due prospettive molto diverse. Per Wilder poi, grande regista di una parte del secolo scorso e padre di alcuni capisaldi del cinema, vediamo la sua grandezza quando questa sta per finire, Coe racconta la gloria attraverso il viale del tramonto.
In questo romanzo l’autore dimostra un grande amore per il cinema e una grandissima cultura cinematografica: moltissime sono le citazioni a film e registi. Io non sono riuscita a coglierli tutti, ma molti appassionati di cinema potrebbero amare questo libro per questo motivo. E vorrei sottolineare anche un lavoro di ricerca di Coe incredibile per ricostruire una storia parzialmente vera, che lo stesso Coe racconta in un’intervista in diretta che ho seguito sulla pagina Facebook di Feltrinelli. Egli stesso dice che ha deciso per la narrativa piuttosto che una biografia per avere uno spazio più personale per raccontare uno dei suoi registi preferiti, per dare al libro il taglio che preferiva e raccontare in qualche modo la sua personale storia.
Interessante è anche la scelta da parte di Coe di usare una prospettiva femminile nel suo romanzo; è una scelta che ha fatto in passato e gli è sempre riuscita bene secondo me. Anche qui trovo il lavoro dell’autore britannico molto valido, nonostante io abbia notato uno scivolone sul finale, che un po’ rovina l’idea generale del libro secondo me, dando qualcosa di banale e che stona con il resto del romanzo a mio parere. Non vi racconto il finale, ma vi dico solo che è la parte che mi è piaciuta di meno di tutto il libro.
Quella che ho preferito invece è la parte centrale del libro, in cui Wilder racconta della sua vita in Europa, della sua esperienza di tedesco scappato negli Stati Uniti per paura del nazismo, la paura per la famiglia che è rimasta in Germania. In un racconto dentro il racconto, cosa che all’autore piace moltissimo inserire in ogni suo libro, Wilder si racconta a mo’ di sceneggiatura nella sua ricerca della madre, il rivivere attraverso uno schermo cinematografico il dramma dei campi di concentramento, la paura e l’orrore. Come dicevo prima è una parte bellissima, quella migliore di tutto il romanzo.
In generale lo stile di Coe è sempre una boccata di aria fresca, leggero ma impegnato, fluido e ironico. Qui perdiamo un po’ lo stile tagliente degli esordi, andando ad ammorbidire la satira e la critica sociale che riappare in alcuni sottili battute sagaci che mi è piaciuto scovare. Sicuramente è anche per lo stampo del libro, più malinconico e meno politicamente esposto di altri titoli dell’autore, che nel suo complesso appare comunque sempre ben scritto e piacevole. Anche perché lo stile generale del racconto in prima persona che crea sintonia con il lettore, quel legame tramite il racconto.
Una cosa che ho adorato è stato trovare la comparsa di una protagonista di un altro libri di Coe, credo fatto per noi fan storici dello scrittore. All’inizio della storia infatti troviamo il cameo di Gill Foley, protagonista di La pioggia prima che cada, e del sentire nominare suo padre, anche lui protagonista di un altro romanzo dello scrittore ovvero Expo 58.
Concludendo, Io e mr Wilder è un buon romanzo che riporta noi fan di Jonathan Coe tra le braccia rassicuranti di uno dei migliori romanzieri inglesi, non uno dei suoi lavori migliori ma che consiglio a chi cerca una lettura a tema cinematografico diversa dal solito.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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Reading Time: 4 minutesTitolo: Io e mr Wilder Autore: Jonathan Coe Genere: Narrativa Casa editrice: Feltrinelli Editore Data di Pubblicazione: 2021 Formato: Cartaceo- Ebook Pagine: 234 Calista Frangopoulos è una donna sposata di…
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