Recensione di Canne al vento di Grazia Deledda
Reading Time: 2 minutes
Grazia Deledda
Classico
Diverse edizioni
1913
Cartaceo- Ebook - Audiolibro
256
"Canne al vento" si svolge nella regione di Nuoro, nella parte centrale della Sardegna, dove l'autrice Premio Nobel Grazia Deledda è nata. Il libro racconta la storia di tre sorelle, Ruth, Ester e Noemie, che provengono da una nobile famiglia caduta in rovina, e del loro vecchio e fedele servitore Efix, che si prende cura della piccola tenuta, l'unica proprietà che gli è rimasta. L'arrivo improvviso del nipote Giacinto, figlio della sorella Lia, che in gioventù è scappato dalla casa paterna ed è morto, cambierà la loro vita. I diversi personaggi del romanzo saranno poi sballottati da questo colpo di fortuna come canne al vento.
Grazia Deledda è stata la prima donna italiana che ha vinto il premio nobel per la letteratura, e a oggi anche l’unica. Un po’ dimenticata dai libri di letteratura, molto dimenticata nei classici consigliati, e mi chiedo il perché. Per questo motivo era da tempo che mi ripromettevo di leggere qualcosa di suo, e da mesi che rimandavo la lettura di Canne al vento, il suo romanzo più celebre; ho approfittato per leggerlo nel 2020 grazie a Audible che lo ha da poco inserito nel suo catalogo. Il fatto che poi fosse letto da Michela Murgia mi ha invogliata ancora di più.
Di cosa parla Canne al vento?
Le sorelle Pintor vivono nella loro casa allo sfascio con pochi soldi e molti debiti, con un vago ricordo dell’antica opulenza. Sono ancora servite dal loro fidato Efix che non pagano da anni, e vivono accompagnate ai loro fantasmi del passato. Un giorno ricevono la lettera del figlio della loro sorella scappata in continente: Giacinto vuole incontrare le sue zie. Questo l’inizio della storia, una premessa senza troppi indizi di questo romanzo sensazionale, che racconta la storia di una famiglia, dei suoi problemi e sciagure.
Il servitore Efix è il protagonista di questa vicenda, apre e chiude il cerchio narrativo, che si fa narratore o portavoce quasi involontario di tutta questa storia; protettore che cerca di espiare le sue colpe, affezionato alle sue padrone in cerca del bene per la famiglia che ha servito per anni, sarà lui il motore principale di questa storia.
La narrazione tratta quindi di una famiglia: da un lato abbiamo tre sorelle, rassegnate al proprio destino ma convinte di voler rimanere libere e non sottomettersi mai più nella vita come hanno dovuto fare con il padre; dall’altro un figliol prodigo che ritorna e porta scompiglio nelle loro vite.
Lo sfondo è una Sardegna dei primi del novecento, suggestiva e piena di tradizione, con le sue tradizioni e i suoi fantasmi, con la sua magia e i suoi miti. Questo sfondo mistico rende quasi Canne al vento un romanzo gotico, che unisce spiriti e folletti alla cruda vita di quel tempo.
La scrittura di Deledda è magnetica, poetica, che incanta e immerge nella sua storia. Descrive posti che sembrano passarci sotto gli occhi, racconta le persone e gli ambienti in maniera così vera, viva, reale. Ogni tanto si perda il lunghe descrizioni, quasi a ricalcare le orme dei romanzi russi del suo tempo; per emanciparsi dalle dicerie e pregiudizi verso le scrittrici donne all’epoca, poi, sceglie un punto di vista maschile.
Giudicare e analizzare meglio questo romanzo mi è difficile perché mi rendo conto che le mie analisi possono non essere sufficienti: in questo testo Deledda ha creato un capolavoro della nostra letteratura, potente ed emotivo, che coinvolge nella storia sciagurata della famiglia Pintor. Personalmente mi sono lasciata cullare dalle parole e coinvolgere dalle vicende di questa storia, dall’inizio alla fine, per capire cosa sarebbe successo alle sorelle Pintor.
Canne al vento è dunque secondo me un libro immenso, un classico della nostra letteratura che andrebbe letto anche a scuola, che consiglio a tutti per lasciarsi accompagnare in questa storia tra la tradizione e le canne al vento del nuorese.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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