Recensione di Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi
Reading Time: 3 minutes
Azar Nafisi
Momoir
Adelphi edizioni
2007
Cartaceo- Ebook
379
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue, e cioè spiegare a ragazzi e ragazze esposti in misura crescente alla catechesi islamica una delle più temibili incarnazioni dell’Occidente: la sua letteratura. Il risultato è uno dei più toccanti atti d’amore per la letteratura mai professati – e insieme una magnifica beffa giocata a chiunque tenti di interdirla.
«Il libro di Azar Nafisi è pieno di dolore e di nostalgia: amabile, spiritoso, fluido, talora ingenuo, spesso terribile; e piacerà, ne sono convinto, a moltissimi lettori e lettrici».
Pietro Citati
Insieme a un’altra Giorgia, anche lei che si occupa di libri in rete con lo pseudonimo di Ifeelbook, abbiamo deciso di affrontare alcuni libri della challenge di Rory Gilmore con un gruppo di lettura. Per chi non sapesse di cosa sto parlando, ve lo spiego: dalla serie Gilmore girls, conosciuta da noi come Una mamma per amica, qualcuno ha estratto una lunga lista di libri che una delle protagoniste, Rory, legge durante le varie stagioni, tirando fuori 400 titoli circa. Noi ne abbiamo estratti a nostra volta una trentina, e li leggeremo e commenteremo assieme su Instagram. A gennaio la lettura prescelta è Leggere Lolita a Teheran, che Rory Gilmore legge durante gli anni di studio al liceo privato Chilton, per compensare alla lettura dei moltissimi autori bianchi che vengono porposti dai suoi professori in questa prestigiosa scuola americana.
Di cosa parla Leggere Lolita a Teheran?
La storia racconta degli anni da insegnante di letteratura in Iran della sua scrittrice, Azar Nafisi. Dopo aver studiato negli Stati Uniti la donna è tornata in patria a fare l’insegnante di letteratura, ma si è trovata a scontrarsi con la rivoluzione iraniana; il mondo come lei lo conosceva è diventato un ricordo, e la dittatura islamica prima lentamente, poi con prepotenza, ha cambiato la vita di tutti, specie delle donne nel paese.
E leggere liberamente letteratura occidentale considerata decadente e infedele è difficile. Così, fonda un seminario che si tiene ogni giovedì mattina in cui assieme ad alcune studentesse commenta e studia alcuni pilastri della letteratura.
Leggere Lolita a Teheran però non è solo la storia di un periodo di vita, ma tanti libri in uno.
Prima di tutto è un libro che parla di libri: tanti i libri infatti menzionati in questo romanzo, pilastri della letteratura da cui partono riflessioni, analisi, spiegazioni. È così Lolita, Il grande Gatsby, Daisy Miller e Orgoglio e pregiudizio anche loro diventano protagonisti di questo momoir. Si ha l’impressione leggendo che Nafisi usi questi libri che insegna con passione per spiegare alcuni momenti di quella vita in Iran, dove la letteratura spiega la vita e la vita spiega la letteratura.
Alla fine in fondo Leggere Lolita a Teheran se letto in un certo modo è un saggio letterario che scandaglia alcuni dei libri più celebri della storia della letteratura.
Fondamentale poi è l’amore con cui Nafisi parla di questi libri: si percepisce dall’inizio alla fine, fa innamorare anche noi lettori di questi capisaldi della letteratura, e ci fa desiderare di leggerli e rileggerli. Si coglie anche, sia attraverso la storia ma anche nel modo in cui l’autrice ci racconta i romanzi protagonisti di questo libro, la sua passione per l’insegnamento: un lavoro ma qualcosa d’inscindibile da quello che è. Dunque Leggere Lolita a Teheran è anche un trattato d’amore per l’insegnamento, scritto da una persona che è dovuta scendere a compromessi con se stessa per insegnare.
E poi tutto lo sfondo storico, la rivoluzione islamica in Iran, l’avanzamento della dittatura religiosa, la propaganda, le sparizioni, il carcere, il non fidarsi più di nessuno e i diritti che piano vengono a meno, specie se si è donne. E così assistiamo a questa escalation, che sembra uscita da una distopia moderna, ma è storia. Una libertà che noi diamo per scontata oggi ma pochi anni fa ha riportato indietro di un secolo un paese come l’Iran.
Inquietante poi come le donne più degli altri abbiano subito queste cose, con leggi terribili come la reintroduzione della lapidazione, il matrimonio dai nove anni e l’obbligo del velo. Interessante davvero è leggere queste cose dalla voce di chi le ha vissute, di chi ha cercato di ribellarsi al regime anche solo attraverso un libro.
In tutto questo si parla anche della donna che racconta e si racconta in questa storia, nelle sue debolezze e nei piccoli avvenimenti quotidiani, nelle grandi lotte e nelle piccole, nella paura e nell’oppressione: assieme a lei altre donne, con storie diverse e destini diverse, che affrontano in maniera diversa questa nuova condizione inevitabile. Questa è una storia femminile, che dà voce a tante donne diverse che hanno vissuto sulla loro pelle la discriminazione e il sentirsi una proprietà degli uomini, lottando e scendendo a compromessi con se stesse e con il mondo.
Leggere Lolita a Teheran mi è piaciuto moltissimo per tutto l’approfondimento storico culturale che c’è sotto, anche se mi ha fatto impallidire: mentalmente ho fatto l’associazione con il mondo distopico di Il racconto dell’ancella solo che però questo è ill mondo vero.
Ho apprezzato però questo libro anche e soprattutto per i libri: amo i libri che parlano di libri. Alcuni di quelli menzionati poi tra le pagine di Nafisi sono tra i miei libri del cuore, come Lolita o Orgoglio e pregiudizio, e sentire tutto l’amore di questa professoressa per questi libri che venero anche io è stato bellissimo.
Per concludere dunque, Leggere Lolita a Teheran è un libro che consiglio assolutamente, un trattato di amore per la letteratura, e anche di amore per la libertà. Libertà che passa attraverso le piccole cose, e anche i libri.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link affiliato Amazon.
Se volete leggere altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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