Recensione di Cattedrale di Raymond Carver

Titolo: Cattedrale
Autore: Raynmond Carver
Genere: racconti
Casa editrice: Penguins (la mia edizione inglese) Einaudi (l'edizione italia)
Data di Pubblicazione: 1983
Formato: Cartaceo- Ebook
Pagine: 230

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La mia lettura in inglese del mese scorso è stata una raccolta di racconti – e che raccolta diciamocelo – firmata da uno dei maestri del genere della fine del ‘900: il libro che vi racconto oggi nella recensione della domenica è Cattedrale di Raymond Carver.

L’antologia raccoglie dodici storie brevi, dodici squarci su alcune vite normali, che hanno protagonisti e protagoniste tratti dalla vita di tutti i giorni.

Troviamo in alcune di queste una coppia di amici vanno a cena a casa di due con un uccello del paradiso in libertà e un bambino bruttissimo, un uomo che ha perso il lavoro e non si è più mosso dal divano, un ragazzino viene colpito da una macchina il giorno del suo compleanno ed entra in coma, un amico cieco della moglie a far visita dopo un lutto. Queste alcune delle trame raccolte in questa collezione, dove si incontrano diversi personaggi e diverse storie, tutte apparentemente molto semplici.

Come vi dicevo in Cattedrale le storie sono ispirate dalla quotidianità, mostrando con disincanto e un pizzico di tristezza anime che vivono degli episodi normali. Il bello di questi racconti è proprio questo: con la loro semplicità Carver riesce a indagare perfettamente l’animo umano in tutte le sue sfumature.

I temi ricorrenti in queste dodici storie sono: matrimoni tristi, persone che in fondo sono sole anche se hanno qualcuno accanto a loro, la monotonia della vita, la rassegnazione, l’esistenza e la voglia di vivere passivamente. Ma queste tematiche non vengono associate dunque a eventi straordinari ma raccontate da persone comuni in situazioni normali, cose che ognuno di noi può vivere o aver assistito.

Lo stile di Carver, famoso per questo, è minimale, pulito, senza fronzoli. Molti di questo racconti vengono narrati in prima persona dai propri protagonisti, alcuni addirittura rimasti senza nome.
Le situazioni in questi raccontate sono per lo più domestiche e con un linguaggio comune, pieno di parlato e ricco di espressioni gergali; questa semplicità è davvero perfetta per i contesti raccontanti, dando una risonanza ancora più alta ai messaggi profondi veicolati dalla normalità che l’autore ci comunica con le sue storie.

L’impressione che si ha quando si affronta ognuno di questi racconti è difficile da spiegare a parole: dietro la semplicità si percepisce qualcosa di potente, importante, necessario, qualcosa che smuove l’interno di chi legge le pagine dello scrittore statunitense. Solo leggendo però si riesce a capire l’emozione che lasciano questi racconti.

Una nota di merito va a Cattedrale, racconto che da il nome alla raccolta e che ho trovato immenso. Dettagliato, con una situazione normale ma speciale allo stesso tempo, racconta con dolcezza e delicatezza il mettersi nei panni, da parte di un uomo medio qualunque, di una persone non vedente. Ho trovato questo racconto eccezionale, e mi ha lasciato tantissimo dopo averlo finto. Lo reputo uno dei migliori mai letti, e difficilmente potrò scordarlo.

Cattedrale è dunque una raccolta di quelle che secondo me ognuno dovrebbe leggere una volta nella vita, dove l’autore riesce indagare l’animo umano e la sua mediocrità attraverso la normalità e semplicità, facendo fare ai noi lettori un viaggio all’interno di una serie di vite comuni, che però lascino il segno e ci comunicano qualcosa che va oltre il singolo evento.

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Se volete altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.

Alla prossima con una nuova recensione!

Giorgia