Diario Letterario Di Un’italiana in Australia – Capitolo 37
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Bentornati al mio racconto settimanale, altrimenti chiamato “sproloquio incontrollato” o più ufficialmente Diario letterario di un’italiana in Australia: siamo già arrivati al capitolo 37 e sono pronta a raccontarvi tutto sulla mia nuova quotidianità in una delle grandi città australiane.
La vita a Perth diventa sempre più regolare: vado al lavoro ogni giorno, torno in ostello, mi riposo e poi torno a lavorare la sera (perché come vi accennavo ho un lavoretto qui per avere l’Accomodation gratis).
Ho dei ritmi, la sveglia ogni mattina, un luogo dove tornare tutte le sere.
Certo, della città ho visto ancora poco e niente, nonostante questa settimana, a differenza della scorsa, ho avuto ben due giorni di riposo; giornate libere nelle quali ha piovuto a dirotto. Bene ma non benissimo insomma.
Sto assaporando pian piano il ritorno all’abitudine e alla monotonia, una cosa che, nonostante abbia amato vagabondare in giro per l’Australia, mi mancava parecchio. Sono una persona abitudinaria miei cari e quindi ho bisogno di avere orari e tempi prestabiliti.
Raccontandovi un po’ del mio nuovo lavoro il ristorante é aperto da appena tre settimane; è una caffetteria che fa per il momento pranzi e colazioni, e presto aprirà per cena. È un ambiente molto bello, il locale è nuovo e con un bel stile, il boss è giovane italiano e friendly e il mio manager é anche lui una brava persona; anche i colleghi sono molto carini.
In tre settimane è passata tantissima gente a lavorare lì e mi sono resa conto che la ristorazione è un settore molto fluido e mobile diciamo, caratterizzato da una buona quantità di persone che non ha voglia di fare niente. Essendo io una stacanovista che si impegna sempre al 200 percento, le persone che non hanno voglia di fare niente mi disturbano altamente. Come è pensabile di andare a lavorare e non fare un benemerito ciuffolo? (Nella mia testa era un po’ più volgare, ma trovo che ciuffolo sia molto azzeccato come termine 🤣). La gente va e viene ma questa settimana ci siamo stabilizzati un pochino. Vedremo come andrà il week end che è la vera grande incognita!
L’unico veramente antipatico qui è lo chef che non mi ha presa molto in simpatia, vista la mia inesperienza e ha chiesto la mia testa l’altro giorno. Il mio manager mi ha difesa però e sono rimasta, e sto imparando il più velocemente possibile come portare 3 piatti assieme.
Devo dire che la mia testardaggine mi sta aiutando e sto ottenendo discreti risultati anche se ho ancora un buon margine di miglioramento. Mi sento un po’ come quando ero bambina, le volte che non sapevo fare qualcosa e mi incaponivo, provando a fare quella data cosa fin quando non mi veniva bene.
Nel lavoro lo scoglio più grande al momento sono gli ordini: mi sto scontrando giornalmente con l’inglese e la mia italianissima pronuncia. Gli australiani parlano male e velocissimo, e io non riesco a capirlo nella confusione il più delle volte; mi sento un po’ in difficoltà per questa cosa, mannaggia a me che non so ancora parlare inglese da madrelingua dopo quasi un anno. Ma anche lì ce la posso fare, vedrete (speriamo).
Devo dire che nonostante lavori come un mulo mi sveglio felice per andare al lavoro la mattina.
Anche la vita in ostello sta iniziando a essere piacevole: siamo adesso ufficialmente tutti long term e tutti parte dello staff, ci siamo fatti nuovi amici e le giornate sono piacevoli. C’è sempre qualcuno con cui chiacchierare, persone come noi che affrontano questa esperienza Aussi, ed è divertente vivere qui in fondo, perché basta uscire in cortile per incontrare gente. Se devo essere onesta non voglio più andare via così tanto.
Certo mi manca la mia privacy e intimità, e le cose spiacevoli ci sono (mi sono spariti dei soldi dal portafoglio ad esempio) ma contrapposto al negativo, le vibrazioni sono bellissime qui, abbiamo incontrato persone davvero fantastiche e ci stiamo divertendo parecchio!
Aneddoto divertente della settimana, ma anche triste, è che la mia anima maldestra mi ha fatto perdere un pezzo di dito: si esatto, avete capito bene. Sono la solita esagerata e sentimentale (perché non avrò mai più il mio dito indietro 😢) e non è così grave come la racconto. Dopo la premessa vi racconto il fattaccio: i coltelli si sono associati a delinquere contro di me e mi sono tagliata un angolino del mio pollice sinistro, cambiato per sempre oramai.
La scena è stata abbastanza splatter perché mentre tagliavo delle mele per un succo di frutta mi sono ferita, ho iniziato a spillare sangue, la mia collega stava per svenire e mi sono fasciata alla meglio e velocemente non accorgendomi del danno arrecatomi fino alla fine del turno, causa affollamento del ristorante. E quindi diciamo addio tutti insieme al mio adorato pezzo di pollicino: ti ho voluto bene piccolo, mi mancherai.
Le letture invece questa settimana sono state faticose, e ancora non ho recuperato le mille recensioni rimaste indietro. Ho letto pochino in verità e non piena di voglia come negli ultimi mesi.
Nello specifico non ho finito nessun libro e proseguito alcune letture che avevo indietro.
Ho ripreso il secondo libro delle Cronache del ghiaccio e del fuoco e per quanto sia bello è lungo e ho poco tempo per continuarlo. Infatti ho letto un paio di capitoli ma ho faticato a proseguire.
Ho letto la parte di Ulisse della settimana e preferirei sorvolare, per non annoiarvi ulteriormente sulla fatica terribile con cui sto affrontando questa lettura. Vi dico solo che dopo più di un mese non siamo arrivati nemmeno alla metà, e mi sto sforzando di tenere duro.
Ho iniziato in inglese ieri le Fiabe di Beta il bardo di JK Rowling, e devo dire che è un volumetto molto carino. Come citato in Harry Potter e I doni della morte, leggiamo qui una serie di favole ambientate nel mondo magico, e poi commentate da niente popò di meno di Albus Dumbledore. Sono poche e molto brevi e quindi si leggono facilmente, i commenti sono squisiti e poi devo confessarvi che ho una passione segreta per le fiabe e dunque me lo sto godendo a pieno. Stasera conto di finirlo!
Queste erano le mie letture della settimana, l’ultima settimana di Giugno in cui spero almeno di finire un libro e arrivare a metà del secondo romanzo della saga di Game of thrones.
Ora sono tornata da una giornata intensa al lavoro, sto aspettando dolce metà (che ha trovato un mezzo lavoretto per questi giorni, sono super felice per lui) e mi riposo in attesa di un lungo e intenso weekend lavorativo, a cui seguirà finalmente il mio lunedì libero!
Sto ancora valutando l’impegno di questa rubrica e se ridimensionarlo oppure no, vedremo come prosegue questa vita in quel di Perth. Nel frattempo come vedere ho scritto il mio solito papiro, perdonate la mia loquacità!
Anche per questa settimana Dall’Australia è tutto ripassiamo la linea alla regia!
Baci e abbracci
Giorgia
Se volete recuperare tutte le avventure precedenti, le trovate qui-> Diario letterario di un’italiana in Australia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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