Lezioni di letteratura: La metamorfosi letto da me e spiegato da Nabokov
Reading Time: 4 minutes
Franz Kafka
Classico
Diverse edizioni
1915
Cartaceo- Ebook
125
Spesso la letteratura (sempre dirà qualcuno…) è lo specchio della vita, attraverso la personale sensibilità dell’autore che riesce a trasmettere la propria visione del mondo, dei sentimenti, delle angosce e delle debolezze che regolano la natura umana. Kafka si pone quasi al di fuori di questo schema, tanto la sua scrittura è forte, definitiva, senza possibilità di appello. Una lucidità spietata ma niente affatto fredda o distaccata. Una lettura che coinvolge, scuote, quasi spaventa per la difficoltà ad obiettare o ribattere alla visione dell’autore con convinzioni proprie e di diverso indirizzo. Una voce potente più “alta” rispetto alla massa. Mi evoca l’immagine di montagne imponenti ed irraggiungibili che si ergono al di sopra di costruzioni umane di qualsivoglia genere.
Maggio è appena finito e torno a parlarvi del libro letto per il MegaGdl.
Questo mese abbiamo letto uno dei miei classici preferiti: La metamorfosi di Franz Kafka, che come potete intuire è una rilettura.
Ma prima di parlarvi de La metamorfosi vi ricordo l’intento del Mega GDL: un grandissimo gruppo di lettura annuale creato da Samantha di Leggo quando voglio composto da me e altre 30 persone, nel quale ogni mese leggiamo un libro che viene spiegato nel saggio Lezioni di letteratura di Vladimir Nabokov.
Siamo a metà dell’anno ma anche circa a metà del gruppo di lettura, avendo alle spalle la lettura di autori come Stevenson, Flaubert, Jane Austen e Proust. Poteva mai mancare Kafka, pilastro della letteratura europea che ha influenzato moltissimi dopo di lui?
Di cosa parla La metamorfosi?
Gregor Samsa, commesso viaggiatore, una mattina si sveglia e si rende conto che si è trasformato in una gigante blatta. Preoccupato per il ritardo lavorativo, non sembra capire da subito le conseguenze del suo stato, che sciocca però la sua famiglia: la metamorfosi di Gregor terrorizza padre madre e sorella, che decidono di rinchiudere nella sua stanza l’immonda bestia.
Recensione de La metamorfosi
Siccome io di questo breve e intenso libretto vi ho già parlato più di un anno fa, mi sembra un po’ inutile fare una nuova analisi, ma vi invito a leggere le mie riflessioni post prima lettura qui.
La mia opinione + discussione con gruppo di lettura.
Come già detto più su, il libro in prima lettura mi aveva colpito particolarmente tanto da farmi considerare questo racconto uno dei miei classici preferiti.
Perché?
Le motivazioni sono molte, ma sicuramente partirei col dire che la scrittura di Kafka mi ha rubato il cuore: diretta, pragmatica, senza troppi fronzoli. Tutto ciò che non ti aspetti da un classico, o almeno quello che non mi aspetto io, ma la sua concisione e l’arrivare direttamente al punto delle cose mi ha colpito un anno fa e ancora oggi.
La storia poi, per quanto grottesca, nasconde un significato molto profondo dietro di sé, e per me è impossibile ogni volta rivedermi nell’alienazione di Gregor, nella sua emarginazione, nella sua condizione così bieca ma che rispecchia in qualche modo la condizione dell’uomo moderno. Come impossibile per me non odiare quella famiglia egoista e materialista che sta dietro la porta e pensa in qualche modo solo al proprio tornaconto e benessere.
Infine le emozioni che si provano leggendo questa novella sono molto forti e intense: ansia, paura, inquietudine, schifo e orrore in alcuni punti; e benché non siano sensazioni positive ammiro la penna di Kafka che ci riesce a far provare così chiaramente queste suggestioni durante la lettura.
Dal gruppo di lettura nelle nostre discussioni il libro devo dire che è stato più o meno acclamato da tutti; la novella kafkiana è stata infatti apprezzata quasi da tutti i membri, tra entusiasmi che lo proclamano capolavoro indiscusso (tra cui io), altre persone che hanno apprezzato semplicemente il racconto per il suo messaggio, molte altre in rilettura lo hanno rivalutato. Devo dire che i commenti questo mese, a differenza delle ultime letture, erano mediamente positivi, mentre quello che ha diviso il gruppo è stata la lezione di Nabokov che ci ha un po’ diviso per il modo d’insegnare del letterato; ma d’altronde come si fa a essere sempre tutti d’accordo?
Cosa ci dice Nabokov de La metamorfosi nelle sue Lezioni di letteratura
La lezione di Nabokov questo mese è stata entusiasta, il nostro professore di letteratura ha parlato di questo racconto come un capolavoro e di Kafka come genio, e come posso dargli torto?
Dopo un preambolo in cui Nabokov sminuisce per l’ennesima volta Lo strano caso del dr Jeckyll e mr Hyde, facendo un paragone tra questo racconto, La metamorfosi e il Cappotto di Gogol, la lezione è stata molto interessante perché è andata ad analizzare passo per passo la storia kafkiana.
Interessante è stato vedere come Nabokov non prenda in considerazioni l’interpretazione freudiana della Metamorfosi, dove il racconto sarebbe una metafora di Kafka di raccontare il difficile rapporto con il padre, come interessante è stata l’analisi biologica dell’insetto in cui si trasforma Gregor. Nabokov sostiene infatti che non ci troviamo davanti a uno scarafaggio, opinione più diffusa, ma piuttosto a un coleottero che non sa di avere le ali; questo perché, analizzando la forma in base a come viene narrata, egli dice che non è quella di una blatta (non piatta ma dalla corazza arrotondata) ma invece quella di un insetto della famiglia dei coleotteri.
In questa lezione Nabokov ci parla del rapporto in questo racconto di bellezza e compassione, dell’influenza di Flaubert nella scrittura di Kafka, del sonno come momento di cambiamento e mutazione, della famiglia come i veri parassiti e del ruolo della sorella di principale antagonista.
Devo ammettere che la lezione è stata una delle mie preferite, e mi ha aiutato più del solito a comprendere meglio il testo, nonché ad amarlo ancora più di prima. Speriamo continui sempre così anche per gli ultimi due libri del gruppo di lettura!
Anche questa lezione è arrivata al termine, e noi ci rivediamo con gli appuntamenti del Mega Gdl tra qualche mese: passeremo infatti l’estate (il mio inverno) a leggere un libro temuto da tutti, di spessore e di certo impegnativo: ebbene la prossima lezione sarà su L’Ulisse di Joyce. Auguratemi buona fortuna!
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A presto
Giorgia
Se vi va di leggere le altre lezioni le trovate qui
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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