Recensione di Middle England di Jonathan Coe
Reading Time: 4 minutes
La banda dei Brocchi, Circolo Chiuso, Middle England
Jonathan Coe
Narrativa
Feltrinelli Editore
2018
Cartaceo- Ebook
400
Il nuovo romanzo di Jonathan Coe: un quadro molto comico, ma ahinoi anche molto serio, della vita pubblica e privata in Gran Bretagna, dal 2010 al 2018. Tornano alcuni personaggi de La banda dei brocchi e di Circolo chiuso: Benjamin e Lois Trotter e i loro amici, che ritroviamo qui ormai alle prese con le grane dell’età che avanza. Ma l’attenzione del nuovo tragicomico romanzo del bardo inglese dei nostri tempi si concentra sui membri più giovani della famiglia Trotter, come la figlia di Lois, Sophie, ricercatrice universitaria idealista, che dopo un matrimonio poco probabile fatica a rimanere fedele al marito, soprattutto da quando le rispettive idee politiche si sono fatte sempre più distanti. Intanto la nazione sfrigola e questioni come il nazionalismo, l’austerità, il politicamente corretto e l’identità politica incendiano il dibattito e gli animi.
Del pubblico, racconta le elezioni del primo governo di coalizione di tutta la storia britannica, le rivolte del 2011, i Giochi olimpici del 2012 e, naturalmente, il tellurico referendum per la Brexit del 2016. Del privato, mostra come questi eventi impattino sulle vite dei Trotter, una tipica famiglia delle Midlands inglesi.
«Forse era stata l’atmosfera della libreria, così serena, fuori dal mondo, o il fatto che non ci fossero altri clienti. O forse la ragione era un’altra: c’erano poche cose altrettanto intime per lei che curiosare insieme a qualcuno tra i libri.»
Il 2019 è l’anno dei gruppi di lettura: ne sto seguendo tre ormai ufficialmente e credo che mi accompagneranno tutti per un bel pezzo di strada quest’anno. Uno in particolare è dedicato alla devozione verso un autore che amo molto, Jonathan Coe: quest’uomo mi rubò il cuore nel 2018 con il suo psichedelico La casa del sonno, e non ho potuto resistere di avvicinarmi a un club del libro votato solo a lui. Questo mio accostarmi a questo gruppo è iniziato un po’ per caso, ma credo che oramai leggeremo tutti i suoi libri assieme! A gennaio abbiamo letto la sua ultimissima pubblicazione, Middle England pubblicato da Feltrinelli editore alla fine dello scorso anno, libro che fa parte di una trilogia di cui i capitoli precedenti sono La banda dei brocchi e Circolo chiuso, ma che è godibilissimo anche se non si è letti i due romanzi, come nel mio caso.
Di cosa parla Middle England?
Sullo sfondo di un’Inghilterra contemporanea, tra il 2010 e 2016, in un contesto socio politico descritto con grande attenzione, dove si passa dalle rivolte sociali alla brexit, Coe racconta come continuano le vite della famiglia Trotter. Troviamo Benjamin che vive in un mulino isolato sulla riva del fiume, Lois che abita in una casa separata dal marito ma fa finta che la sua vita sia felice e normale così, la figlia Sophie che dopo essere diventata professoressa di Storia dell’arte a Londra è in cerca di stabilità emotiva, mentre l’amico di sempre Doug che fa il giornalista politico radicale nonostante ormai conduca una vita da borghese londinese, entrando in forte contrasto con la rivoluzionaria figlia Coriander. Ma questa è solo una parte di tutti gli attori di questa storia, e di quello che accade nel corso della narrazione a ognuno di loro: ogni personaggio cambia, muta, si evolve durante questa storia, seguendo anche la mutazione dell’Inghilterra e la situazione politica ma soprattutto sociale del paese.
Middle England è un romanzo che parla principalmente di satira, dove la protagonista principale infondo è l’Inghilterra e i personaggi di questa storia sembrano farne solo da sfondo alla sua storia recente.
La struttura di questo romanzo è lineare; finisce in qualche modo in maniera ciclica, ma durante il suo svolgimento segue la temporalità degli avvenimenti, anche se da capitolo a capitolo si possono incontrare forti sbalzi temporali. Sembra che appunto i personaggi vengano visti in spezzoni delle proprie vite in funzione a quel che succede nel paese, rendendo quasi più protagonista l’Inghilterra del romanzo di quanto ne possano essere le persone che popolano questo racconto.
Innegabile è che Middle England è un romanzo politico, una presa di posizione di un autore inglese molto noto su quello che sta accadendo nel suo paese, che ha scosso lui, molti suoi concittadini, ma anche tutto il resto del mondo possiamo dire. Coe si esprime apertamente contro la brexit, protagonista anch’essa di quasi tutta la narrazione, anche se poi veramente lo scrittore non si sbilancia apertamente, senza però prendere vere posizioni; cioè, noi capiamo da che parte sta l’autore, ma fa una descrizione così accurata della società inglese, dipinge il malcontento, la nostalgia, la voglia di grandezza del proprio paese che quasi sembra non parteggiare da nessuna delle due “fazioni”, anzi a tratti demonizza entrambe le posizioni in maniera tanto efficace, facendoci intuire che, come per tutto, la verità sta nel mezzo, e di certo non in nessuno dei due estremi.
Io definirei Middle England un romanzo quasi ideologico, che non nasconde di certo quello che vuole comunicare. Ma ci leggo non solo la storia inglese in questo libri, ma anche un po’ il trend di pensiero del mondo occidentale: si può vedere il riflesso anche del nostro paese, dell’Europa ma in generale del mondo di oggi, delle scelte politiche estreme che sta intraprendendo la popolazione mondiale, di come l’inglese medio non sia poi tanto diverso dall’italiano medio, o dall’americano medio.
Il romanzo è però non solo politica, ma anche una saga familiare: si può dire con certezza che la storia ruoti intorno ai Trotter, a Benjamin, Lois, e la più giovane Sophie. Abbiamo a contorno tante persone che ruotano nelle loro vite, ma racconta principalmente la loro parabola, raccontando di tre persone infelici, che in qualche modo tutti e tre cercano di trovare la propria strada, la propria serenità. Aggiungo che la caratterizzazione, come in altri romanzi dello stesso autore, è profonda, completa, particolareggiata per ognuno dei personaggi che prendono vita in questa storia; personaggi disegnati a perfezione, pieni di pregi, difetti, paure, insicurezze, tracciando delicatamente ogni sfumatura possibile del carattere di coloro che leggiamo.
La mia opinione su Middle England
Il romanzo mi è piaciuto, ma mi aspettavo qualcosa di più. Ovvero, dove sei Coe, quello conosciuto nella mia amata Casa del sonno? Non vorrei essere troppo critica, ma se la forma e il contenuto di questo libro sono impeccabili, ne ha sofferto un po’ lo stile eccentrico e visionario in genere di questo autore, che in questo romanzo è un po’ sottotono.
Adesso, anche se sembro troppo dura sul romanzo, devo dire che nella sua totalità il libro mi è piaciuto. Alcuni personaggi, per quanto detestabili, sono icone di persone comuni in qualsiasi stato in questo momento (vedi Doug e quella pazza di Coriander, la mamma di Ian, il responsabile stampa di Cameron) e Coe è riuscito davvero a fare un lavoro eccelso a trasformare luoghi comuni in persone, senza essere né qualunquista né cadere in luoghi comuni lui stesso.
In più non posso negare che la descrizione così perfetta di un Inghilterra spaccata dalla brexit e dai cambiamenti degli ultimi anni nel Regno Unito sono sicuramente il punto forte del libro, nonché la cosa che mi ha convinto di più. Sono felicemente stupita di aver letto un libro molto contemporaneo da appassionata di politica quale sono.
Concludendo, Middle England è il libro nel suo complesso mi è piaciuto, anche se avrebbe potuto darci molto molto di più. Un romanzo che rappresenta il ritratto dell’Inghilterra degli ultimi anni, un paese in contrasto con se stesso, diviso nel profondo; da leggere per fare un viaggio ravvicinato in questo paese che sta mutando, ma anche per conoscere il finale dell’amata banda dei brocchi.
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Alla prossima settimana con una nuova recensione…
Ma se bramate dall’avere nuovi consigli di lettura eccovi l’angolo delle recensioni!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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