Recensione di Alta Fedeltà di Nick Hornby
Reading Time: 5 minutes
Nick Hornby
Narrativa
Guanda
1995
Cartaceo- Ebook
253
«Nessuno è brillante e coinvolgente come Nick Hornby nel ritrarre i sentimenti e i problemi di ognuno.»
Bookseller
«Lo scrittore migliore della sua generazione.»
The Sunday Times
«Hornby è uno scrittore che sa essere al tempo stesso brillante, arguto ed emotivamente generoso.»
The New York Times
«Il miracolo di Hornby sta nel descrivere un ’mondo piccolo’ con il distacco dell’ironia vera e con compassione profonda.»
Michele Serra
«I libri di Nick Hornby ci guardano dritti negli occhi e ci dicono la verità su vite che, a essere sinceri, non sono molto diverse dalle nostre... Hornby scommette tutto sull’autenticità.»
The Observer Review
Si può dividere l’esistenza con qualcuno che ha una collezione di dischi incompatibile con la propria? Si possono avere dei gusti terribili e allo stesso tempo essere una persona degna di essere frequentata? Le canzoni tristi rischiano o no di mettervi sottosopra la vita, se le ascoltate a ripetizione? In una Londra irrequieta e vibrante, le avventure, gli amori, la passione per la musica, i sogni e le disillusioni di una generazione di trentenni piena di voglia di vivere. Commovente, scanzonato, amaro ma anche molto divertente, Alta fedeltà è il libro culto della narrativa inglese, pubblicato nel 1995 e diventato un grande successo internazionale.
«Spassoso, vero e profondo.»
Roddy Doyle
«Nick Hornby, che si è conquistato il titolo di portavoce di una generazione, sa scrivere in modo sincero e deliziosamente autoironico tanto da rendere impossibile non riconoscersi almeno in parte nei suoi personaggi.»
Livia Manera
«Una voce davvero autentica.»
The Guardian
«Hornby mi piace perché è uno di quegli scrittori vicini alla gente normale. Sembra sempre che parli a te. È uno che ha la capacità di sparare nel mucchio e insieme di colpire bersagli precisi, dunque di passarti emozioni precise... La sua bravura è che è uno scrittore profondo e ironico...»
Giuseppe Cederna, la Repubblica
«Cosa è venuto prima, la musica o la sofferenza? Ascoltavo la musica perché soffrivo? O soffrivo perché ascoltavo la musica? Sono tutti quei dischi che ci fanno diventare malinconici?»
Il 2018 per me è stato per me un anno che mi ha fatto avvicinare al mondo dei gruppi di lettura: leggere insieme ad altre persone è divertente e costruttivo, ci si può lamentare e gioire insieme del libro che si sta leggendo, ci si confronta e si scoprono punti di vita diversi su uno stesso libro. A dicembre ho partecipato a un gruppo di lettura particolare, organizzato da Ifeelbook, in cui si leggono (e leggeranno) alcuni libri che Rory Gilmore cita e legge durante Gilmore Girls (in Italia telefilm conosciuto anche come Una mamma per amica) serie che io ho letteralmente amato da ragazza, e come molte ragazze come me, mi sentivo molto simile al personaggio di Rory, amante dei libri come molti di noi. Il primo libro letto a Dicembre per questo gdl è stato Alta Fedeltà, di Nick Horby, romanzo nominato nella serie durante la puntata in cui Rory va a New York da Jess ed entrano in un negozio di dischi.
Ma di cosa parla Alta Fedeltà?
Il romanzo inizia parlando delle “cinque più memorabili fregature di tutti i tempi”, ovvero le cinque delusioni d’amore più grandi nella vita di Rob: Alison Ashworth che lo ha lasciato solo dopo pochi giorni da ragazzino, Penny Hardwick, Jackie Allen, Charlie Nicholson bellissima e intelligente che lo ha lasciato per mettersi con un uomo all’altezza di lei, e Sarah Kendrew.
Una introduzione che serve per pretesto per raccontare la storia di come lui e Laura, la sua compagna da anni, si siano appena lasciati, per raccontarci di come Laura se ne sia andata una sera senza spiegazioni e lo abbia lasciato solo di nuovo.
Rob ha 35 anni, possiede un negozio di dischi che va maluccio, ha due collaboratori, Barry irriverente e senza alcun freno e Dick appassionatissimo di musica, timido e dolce, un piccolo bilocale a Londra e una grossa collezione di dischi; ma oltre a questo, nulla, ed è quasi un fallito.
La storia raccontata in Alta Fedeltà è in fondo quella di Rob alle prese con la sua vita dissoluta, che attraverso le sue relazioni fallita giustifica i suoi errori e i suoi comportamenti, un’esistenza da uomo che ormai adulto vive come un ragazzo che sembra non voler crescere, divincolarsi tra le sue grosse disfunzioni sentimentali.
Rob è innamorato veramente di Laura? Riusciranno a tornare insieme i due? Riuscirà Rob a risolvere i suoi problemi con le donne? Ma soprattutto, riuscirà a risolvere i problemi esistenziali?
Alta Fedeltà è un romanzo divertente e senza peli sulla lingua, che ci racconta la storia del suo protagonista che con la scusa delle donne non vuole proprio diventare un uomo e affrontare i suoi problemi, il tutto accompagnato dalla musica, canzoni che diventeranno la colonna sonora della nostra lettura.
Rob è l’archetipo dello “stronzo” per eccellenza, perdonate la sincerità; dell’uomo che non vuole prendere nessun tipo d’impegno, che fa errori madornali, tradisce, tratta male la sua compagna, si fa prestare soldi e non li restituisce, giudica le persone solo dai loro gusti personali. E lo fa senza nemmeno accorgersene, poiché per il personaggio è una cosa totalmente naturale. Un grandissimo antieroe, che all’inizio amiamo ma che pian piano iniziamo a detestare per i suoi atteggiamenti infantili ed egoisti; si perché Rob pensa solo a se stesso in fondo. Una scelta molto particolare che il suo autore ha deciso di fare nel suo romanzo di esordio: è un protagonista che non si ama facilmente, ma in cui non è difficile immedesimarsi. Egli infatti è una persona normale, che commette sbagli su sbagli, cerca di recuperare i suoi errori ma allo stesso tempo non riesce a essere diverso e con la sua lingua diventa fuori luogo e con la sua mente fa viaggi mentali per cercare di essere migliore di così, ma riesce sempre comunque a ferire in continuazione chi gli sta intorno. Una facciata però che nasconde una fortissima insicurezza e una serie di paure che lo bloccano. Rob non ne fa una giusta si, ma non ci riesce perché alla fine non si sente mai all’altezza della situazione, perché ha infondo paura di rimanere solo e triste tutta la vita e soprattutto si auto convince, paura tra le sue più grandi alla fine, che nella sua vita non riuscirà mai a fare qualcosa di buono.
Alta Fedeltà è un libro con una cultura musicale profondissima; un libro rock, un libro pop, un libro punk, un libro country che parla solo di buona musica citandola in quantità esagerata quasi. Quella musica non main stream, ma di nicchia, quella amata e capita da pochi, quella degli ambienti alternativi, quella non popolare ne commerciale. Ho trovato ottimi spunti, canzoni e gruppi mai sentiti, cosa che ho apprezzato molto e denota una grande cultura musicale anche del suo autore. Se posso azzardare un paragone, solo nei libri di Murakami ho visto nominate così tante canzoni prima.
L’amore è il tema fondamentale di Alta Fedeltà: inizia, alla fine, tutto da quello, dagli amori falliti che hanno cambiato la vita del suo protagonista. Non si parla infatti dell’amore romantico che siamo abituati a leggere in genere, ma il sentimento qui prende una piega decisamente più cinica: l’amore è visto come bisogno, come soluzione ai problemi, come necessità per non sprofondare nel abisso della depressione e della solitudine; ma anche come la causa di questa depressione, del fallimento e dei problemi.
Cinico è anche il suo protagonista, che con una forte amarezza, canzona tutto e tutti durante le pagine della sua storia; un uomo che ha perso il brio della gioventù e ci mostra un lato più oscuro del fare sempre ciò che si vuole, diventando quasi asociale e rinchiudendosi nel suo mondo, ma con una dose di sarcasmo non indifferente che ci fa sorridere di questa amarezza il più delle volte. Il cinismo è mostrato principalmente dai vari flussi di coscienza che leggiamo nel libro: possiamo infatti considerare Alta Fedeltà un libro fatto di sproloqui divertenti nati e vissuti nella mente del suo protagonista, cinici si, ma che fanno sorridere per la loro irriverenza e, a volte, stranezza e particolarità.
La cosa più bella del libro, secondo me, è che è una donna che salva un uomo, una volta ogni tanto. Come? Con la normalità della vita di coppia e da adulti, cercando in questa normalità il compromesso e un modo per stare insieme nonostante la vita non sia tanto magnanima in fondo. In questa normalità ci vedo un messaggio bellissimo, ma soprattutto l’idea che un libro racconti questa storia così umana e altrettanto normale è bellissimo. Perché non sempre bisogna creare storie incredibili per far innamorare i lettori, anzi; molte volte vogliamo vedere solo noi stessi nei romanzi che leggiamo.
Ho riconosciuto L’Hornby che ho letto nel suo Non buttiamoci giù, il suo romanzo più famoso. Forse ancora un po’ acerbo, ma con quel sarcasmo che mi piace trovare nei libri e il suo adorabile black humor che un po’ fa impallidire ma fa sorridere e riflettere al tempo stesso.
Leggendo questo romanzo, molte volte, mi è venuto da urlare: ma cosa stai facendo Rob? Perché ti comporti così? Perché da donna specialmente non è così facile comprendere alcune delle scelte di questo antieroe che sembra non farne non una giusta. Fino alla fine ho pensato che fosse un po idiota e recidivo; ma il finale, poi, mi ha fatto pensare che anche la peggiore persona del modo, alla fine, in qualche modo, trova la maniera di redimersi e cercare di cambiare, di essere una persona migliore.
Alta Fedeltà è un libro che ci fa respirare un’atmosfera di una Londra decisamente underground, le quali canzoni riescono a farci immergere nel mood di questa storia quasi a farne una colonna sonora; ma è un romanzo anche che parla di maturità e di eterni ragazzi, di responsabilità, di amore, di scelte sbagliate. Da leggere per fare un viaggio dentro la mente di Rob, per osservare i fallimenti della sua vita, ma soprattutto per entrare almeno una volta al Championship Vinyl.
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Baci e Abbracci
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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Reading Time: 5 minutesLa recensione di Alta Fedeltà di Nick Hornby: in una londra underground, il proprietario di un negozio di dischi ci racconta i suoi fallimenti amorosi.
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