Leggere Harry potter e Il prigioniero di Azkaban a 30 anni, in inglese
Reading Time: 5 minutes
J.K.Rowling
Fantasy
Salani
1999
Cartaceo- Ebook - Audiolibro
391
Tra colpi di scena, mappe stregate e ippogrifi scontrosi, zie volanti e libri che mordono, Harry Potter conduce il lettore nel terzo capitolo delle sue avventure. Harry, giovane studente della prestigiosa Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, è questa volta alle prese con un famigerato assassino che, evaso dalla terribile prigione di Azkaban, gli sta dando la caccia per ucciderlo. Forse questa volta nemmeno la scuola di magia, nemmeno gli amici più cari potranno aiutarlo, almeno fino a quando si nasconderà tra di loro un traditore...
«La felicità si può trovare anche negli angoli più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce.»
Continua la mia serie di recensioni dedicata al maghetto inglese più famoso di tutti i tempi. Questa volta tocca parlare del terzo libro di questa saga incantata: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, che tra l’altro è il mio preferito tra tutti.
Di cosa Parla Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban?
Harry fugge dalla casa degli zii, per aver fatto volare come una mongolfiera sua zia; ha ricevuto una minaccia dal Ministero della Magia per aver infranto la legge contro l’uso della magia minorile, e scappa di casa. Ad attenderlo, il Nottetempo, mitico autobus magico salva maghi in difficoltà, che lo porterà a Diagon alley alla locanda magica più famosa, Il paiolo magico, dove alloggerà nei giorni precedenti al ritorno a scuola. Lì incontra per la prima volta (ufficiale) il ministro della magia, che sembra preoccupato per lui e gli raccomanda di stare attento perché il prigioniero Sirius Black è scappato da Azakaban, terribile prigione dei maghi.
Hogwarts è circondata dai Dissennatori, le guardie di Azkaban, esseri terribili che succhiano la gioia nelle persone: il giovane ne incontrerà qualcuno sull’Hogwarts express e attirato dalle atrocità che Harry ha già vissuto nella sua tenera età, cercherà di portargli via l’anima. Il professor Lupin, il nuovo professore di Difesa contro le arti oscure, lo salverà sul treno.
Harry torna a scuola, rincontra i suoi amici, ricomincia le lezioni in maniera normale. È però terrorizzato da quei dissennatori, che rimarranno la sua paura principale durante l’anno.
Al terzo anno iniziano delle nuove elezioni: Harry e Ron frequenteranno divinazione, mentre Hermione cercherà di frequentare tutti i corsi possibili, comportandosi in maniera alquanto strana per tutto l’anno scolastico. La prima lezione di divinazione, durante la lettura dei fondi del tè, la professoressa Cooman presagisce il gramo e dunque grandi sventure ad Harry. Un’altra novità scolastica è cura delle creature magiche, insegnata quest’anno dal gigante Rubeus Hagrid: durante la prima lezione il custode insegna ai giovani studenti come curare un Ippogrifo, e il suo, Fierobecco, da un morso al giovane Malfoy che minaccia di farla pagare a quello stupido animale.
Il terzo anno è anche occasione per gli studenti d’iniziare ad andare ad Hogsmeade, il villaggio di maghi appena vicino ad Hogwarts, ma serve un’autorizzazione scritta dai genitori o chi per loro. E Harry non ha questa autorizzazione perché lo zio si è rifiutato di firmarla. Dunque è costretto a stare da solo nel castello mentre gli altri amici vanno a divertirsi ad Hogsmeade.
Queste sono le premesse del terso romanzo della saga di Harry Potter, che poi si svilupperà intorno alla paura di dissennatori, a cercare un modo di salvare Fierobecco, a catturare Sirius Black che cerca di avvicinarsi pericolosamente ad Harry.
Considerazioni personali su Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban.
Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban è il mio libro preferito fra tutti i sette; perché? Non saprei dirlo esattamente, forse perché la storia qui diventa meno da bambini, e più da ragazzi. Ci si trova un Harry che non è più un bambino spaurito, ma un giovane adolescente coraggioso, che scappa di casa, va ad Hogsmade senza permesso attraverso passaggi segreti, scopre importanti dettagli sulla sua vita e sul suo passato.
Mi è piaciuto più di tutti, credo, anche perché si slega completamente dal modus operandi degli altri due: la storia prende il suo corso, con un finale epico che introduce il mitico giratempo, e che fa davvero per la prima volta commetter qualche gesto eroico ad Harry, che dimostri per la prima volta di essere un grande mago. La scena infatti del suo Patronus rimarrà nel mio cuore per sempre: è li che secondo me Harry dimostra per la prima volta di avere grandi abilità magiche. Nel primo libro ha la fortuna di sopravvivere a Voldemort; nel secondo uccide si un basilisco ma grazie all’aiuto di Fanny e del cappello parlate, se no sarebbe morto nella camera dei segreti. Questa volta lui e quella giovane donna brillante che è Hermione riescono a salvare due vite, con davvero un coraggio e un’astuzia mica male.
In questo libro conosciamo per la prima volta anche Sirius: ho amato questo romanzo specialmente per lui, perché è l’unico che per la prima volta riesce a far sentire Harry meno solo al mondo. Lui è un collegamento con i suoi genitori, lui è quella famiglia che Harry non ha mai avuto in vita sua, dando un po’ di speranza a quello sfortunato ragazzo. Col tempo coltiveranno questo rapporto, ma sembra l’inizio per una possibilità di un futuro diverso per io giovane Harry. Poveri noi che ci siamo illusi. Ma qui conoscerà anche i Malandrini, gli amici del padre, la storia della giovinezza di suo padre, al quale in fondo assomiglia parecchio.
In Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban si parla anche di tempo, e della gestione, della possibilità del viaggio nel tempo. È affascinante come immagine, ma più affascinante è la regola che ne deriva: non interferire con il passato, i maghi che giocano con il tempo hanno subito conseguenze terribili.
Differenze tra libro e film d Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban
Come nei precedenti due capitoli di questa magica saga, anche nel terzo non si sprecano le differenze tra libro e film. Ma andiamo a vederne qualcuna delle principali assieme.
All’inizio del film, a casa degli zii, usa lumos maxima per leggere i suoi libri: sbagliato! I ragazzi non possono usare la magia fuori da Hogwarts, nel libro infatti legge con una semplice pila.
Nel film la firebolt viene regalata ad Harry solo quando Sirius è già libero: viene omessa tutta la parte natalizia del libro dunque, la spia Hermione e i controlli ossessivi effettuati sulla scopa.
Sul nottetempo, Harry dice di chiamarsi Neville Paciock, mentre nel film non dice niente.
Lupin impedisce completamente a Harry di provare il molliccio, mentre nel film lo aiuta quando praticamente è venuto fuori il dissennatore. In più in questo libro vengono introdotti due personaggi molto importanti per i libri successivi: Cedric Diggory e Cho Chang.
Harry la sua prima volta a Hogsmeade, quando scopre che Sirius è il suo padrino, ci va senza il mantello dell’invisibilità, non come viene descritta nel film la scena! Viene anche omessa la scena in cui Malfoy vede la testa fluttuante di Harry davanti la Stamberga strillante.
E ultimo ma non ultimo per importanza nel libro non è Harry a vedere Peter Minus sulla Mappa del Malandrino, ma Lupin vede l’amico che crede morto.
E poi il gigantesco litigio tra Ron e Hermione, che litigano per praticamente mezzo libro per la questione Grattastinchi-Crosta: ok che nel film non si può essere fedelissimo per questione di tempo, ma perché eliminare una cosa abbastanza fondamentale nella storia?
Curiosità su Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban
Curiosità per questo terzo libro ne abbiamo? Eccome!
Lo sapevate che nel 1999, all’uscita del libro, attesissima, per evitare che i ragazzi marinassero la scuole, le librerie hanno promesso di metterle in vendita solo dalla fine delle lezioni?
Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban è stato il libro scritto più velocemente da Zia Rowling, che lo ha scritto in un solo anno; un mito, contando anche che è il mio preferito!
È anche il primo libro, e l’unico oltre al principe mezzosangue, della saga in cui Voldemort non compare per tutta la storia; qui si parla solo di Harry, della sua storia e della sua vita, bye bye signore oscuro!
In questo libro c’è uno dei personaggi preferiti della Rowling, e anche uno dei nostri: Remus Lupin, secondo l’autrice l’insegnante perfetto.
I dissennatori invece sono una metafora letteraria per la depressione e delle sensazioni che provoca, della quale la Rowling ha sofferto a causa della morte della sua madre; la loro cura infatti è la cioccolata.
Un’ultima curiosità letteraria è che nel 2008 Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban è stato al terzo posto nella classifica dei libri più costosi dell’anno per 9300 euro (una prima edizione nella prima stampa inglese): vale un sacco di soldi!
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A presto con la recensione di Harry Potter e Il calice di fuoco, e se vi siete persi i primi due libri della saga raccontati da me, andate a leggervi le recensioni!
La pietra filosofale
La Camera dei segreti
Giorgia
In copertina Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Edizione Salani per i 20 anni della saga, via lafeltrinelli.it
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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