Recensione di Diario di scuola di Daniel Pennac
Reading Time: 3 minutes
Daniel Pennac
Saggio
Feltrinelli Editore
2007
Cartaceo- Ebook
241
Diario di scuola affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo “alunni” si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli “sfaticati”, dei “fannulloni”, degli “scavezzacollo”, dei “cattivi soggetti”, insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex somaro lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d’angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell’istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel “mal di scuola” che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d’imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima – secondo Pennac – i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l’autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.
«Gli insegnanti devono amare con curiosità antropologica quella tribù di alunni che ogni mattina si trovano di fronte.»
Quando mi chiedono chi è il mio autore preferito, mi viene in mente una lista di nomi più o meno celebri. Tra questi, ve ne sarete accorti di certo, c’è Daniel Pennac, brillante professore di liceo votato alla scrittura, famoso per il ciclo dei Malaussène (ma non solo), che negli ultimi due anni mi ha rubato il cuore con il suo stile unico.
Qualche settimana fa ho letto uno dei suoi libri, complice la lettura condivisa con la mia amica Lettrice per passione, con la quale ho affrontato Diario di Scuola proprio del professor Pennacchioni.
Di cosa parla il libro? Come in Come un romanzo Pennac qui si cimenta in un saggio quasi autobiografico; in questo caso ci parla in maniera non convenzione della scuola: l’argomento è affrontato da due punti di vista, ovvero la sua vita da ultimo della classe e quella vissuta da professore di francese.
Un viaggio attraverso la vita scolastica dell’autore, e del suo rapporto contrastante sia da una che dall’altro parta della barricata.
Ci racconta la paura per il suo futuro instillata da un’apprensiva madre a causa della sue carenze di apprendimento, gli anni in collegio e le difficoltà a imparare a scrivere la lettera a; ci parla anche degli anni d’insegnamento, e il suo modo da professore insegnare qualcosa ai somari seduti di fronte a lui ogni giorno.
Pennac ci regala anche questa volta un libro ironico e divertente, che è capace di farci riflettere su un argomento tanto delicato quanto importante come l’istruzione, mostrandoci la vita di un pessimo studente, che si trasforma in un ottimo professore.
In Diario di scuola l’autore parla di molti argomenti importanti che ruotano intorno al mondo dell’istituzione scolastica, trasformando il libro in un calderone di temi importanti; lo fa sempre in maniera molto simpatica e irriverente, dicendo in modo semplice e diretto cose che nessuno mai dice ad alta voce.
L’autore ci racconta la buona scuola, quella fatta di grandi insegnanti che lottano per trasmettere conoscenze nel modo giusto ai loro alunni, di studenti straordinari, di ragazzi tirati su dall’oblio dell’ignoranza: ci parla dei casi virtuosi di colleghi che cercano di spronare la curiosità e l’intelletto dei propri allievi, in maniera non tradizionale delle volte per ottenere risultati.
Parla però anche della scuola che pretende (come è accaduto a lui in prima persona) che gli studenti imparino tutti nello stesso modo, quando effettivamente.
Non ci sono raccomandazioni però tra le righe di questo libro, bensì ci troviamo di fronte a una serie di aneddoti che ci raccontano il dualismo tra insegnante alunno. Lo scopo di Pennac in queste sue pagine è quello di «….rassicurare i bambini che si credono stupidi, perché gliel’hanno fatto credere» lasciando un messaggio molto importante per tutti noi: uno degli scopi dell’istruzione dovrebbe essere cercare di salvare i ragazzi che hanno perso la via, per non fargli affrontare un cammino senza futuro già segnato in partenza, ma dare anche alla possibilità al somaro di trovare la sua strada.
Pennac parla anche in maniera giudicante del consumismo nell’era moderna, e di quanto i giovani siano così assuefatti a esso. Lo dice per alcuni capitoli consecutivi, come se fosse qualcosa che porta davvero i ragazzi verso la perdizione, e il totale asservimento a «Nonna Marketing».
Per il momento Daniel Pennac è uno dei pochi autori del quale ho letto molti libri, ma sino a ora non riesco a dire che qualcuno sia stato meno bello degli altri. Sempre incalzante, che riesce a tenere alta la mia attenzione e immergermi completamente in ogni storia che racconta, da quelle più personali a quelle inventate.
In questo libro ho amato specialmente il messaggio di speranza che porta con sé: Pennac sembra volerci confessare che è voluto diventare professore, per salvare, chi come lui, ha problemi di apprendimento e potergli dare quella spinta, quell’ispirazione che permette di avere un futuro anche a loro, proprio come è successo a lui sui banchi di scuola. Un libro magico, che parla di seconde opportunità prendendo come esempio la vita stessa dell’autore, senza però mai arrogarsi la pretesa di dirlo esplicitamente.
Diario di scuola è un saggio, ma anche una mini biografia che racconta tutte le esperienze scolastiche di quest’uomo, ponendo l’accento sulla simpatica contraddizione del somaro che diventa professore. Un libro da leggere, per divertirsi, ma soprattutto per comprendere che anche a un cattivo studente può essere data una seconda opportunità, perché ha il potenziale per stupire il mondo.
Se volete leggere il libro, potete acquistarlo al link Affiliato Amazon.
Se volete altri consigli di lettura invece vi invito nella sezione del blog Le recensioni di Book-tique.
Alla prossima con una nuova recensione!
Giorgia
Founder di Book-tique.
Nata nel varesotto alla fine dei gloriosi anni ’80, adottata da Trieste in giovane età e infine emigrata per qualche anno in Australia, e rimpatriata.
Nella vita ho fatto un po’ di tutto, ma le due costanti sono state l’amore per i libri e la passione per la scrittura. Per questo ho deciso di aprire questo blog e parlare con frequenza di libri e di quel che ruota attorno a loro.
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Reading Time: 3 minutesTitolo: Diario di scuola Autore: Daniel Pennac Genere: Saggio Casa editrice: Feltrinelli Editore Data di Pubblicazione: 2007 Formato: Cartaceo- Ebook Pagine: 241 Diario di scuola affronta il grande tema della…
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